Piatto della Tradizione Triestina e Veneta, sicuramente, è sua Maestà, Il Baccalà.
Si parla di Baccalà mantecato o alla vicentina, anche se dobbiamo utilizzare il Merluzzo essiccato all’aria (Stoccafisso). Diventa Baccalà, quando subisce un processo di salatura, per 3 settimane, risultando sapido e perfetto per un fritto. La particolarità è che, in cottura, assorbe gli aromi che abbiamo aggiunto, rilasciando per ore il suo aroma ‘marino’.
Quali vini possiamo abbinare, visto le molteplici e differenti ricette?
Un facile consiglio è mettere in tavola un vino bianco secco, corposo, con sentori anche di frutta matura, esotica, floreale. In Veneto si propone sempre il Vespaiolo (VI) o un buon Lugana.
Una alternativa da ‘non credere’: un Traminer Aromatico della Cantina Rauscedo, vino bianco secco, con note intense di rosa canina, frutta matura (pomacee) e speziato. Sapido e pieno, contrasta bene il sapore del Mantecato, inferiore a 10,0€.
Per chi non vuole rinunciare al ‘rosso’, ricordiamo lo Schiava ‘Pagis’ di San Michele Appiano, soprattutto per il Baccalà alla Vicentina. Affinato in botti, fruttato, spicca la viola, gelsomino, poi anche frutta. Pieno ma con tannini morbidi, ottimo se servito a 12/14 gradi di temperatura. Bottiglia inferiore a 15,0€.
Eccellente, certamente, se parliamo del grande Vermentino nato in Gallura: Capichera. Leggera barrique, aroma floreale, lavanda, glicine, pietra focaia e tanto, tanto, minerale. Vino bianco, inferiore a 35,0€.