Aggiungere acqua al vino: più che un sacrilegio come in molti credono, è una lunga storia!
La storia di un gusto nuovo.
Il vino, all’epoca dei Romani, veniva utilizzato “puro” solo come disinfettante, per le ferite in battaglia e per i piedi martoriati dai calzari. Il “Vinum” era aceto di bassa qualità, in particolare quello per i soldati.
Veniva abitualmente diluito con acqua dolce o salata, in base ai gusti e alla stagione.
Questo aiutava a rendere più potabile l’acqua e si creava una bevanda molto dissetante.
Un ulteriore conferma arriva nel 1500, durante l’impero della Serenissima, dove ai numerosi operai dell’Arsenale (arsenalotti), veniva offerto un pasto e un vino allungato con acqua di pozzo, per continuare a lavorare.
Ad oggi continua ad essere una tradizione in Friuli e Veneto Orientale. Amanti dei vini poco alcolici e asprigni, chiedevano ai locandieri di mettere una fetta di limone è una spruzzata di acqua frizzante: SPRITZEN! Il nome attuale nasce alla fine dell’Impero Veneziano e con l’arrivo dei soldati asburgici (1915).
Oggi lo troviamo con l’aggiunta di un terzo componente, il Bitter che ha dato vita al famoso e amato cocktail. Facile e conviviale!